Una mobilitazione fatta di eventi auto-organizzati

Michele Restuccia
4 min readSep 22, 2021

Quello che ho imparato dal BikeItalia Day e da chi l’ha realizzato nella propria città

Una delle cose emerse già nel primo anno di pandemia da Coronavirus è stata l’importanza di spazi pubblici di qualità e di opportunità di mobilità ciclabile.
A inizio 2021, lavorando per Bikenomist srl — e il marchio collegato BikeItalia.it — sulla comunicazione delle politiche per la ciclabilità, intercettavamo spesso i dilemmi di attivisti e cittadini alle prese con amministrazioni ancora incerte su come muoversi.
A fine aprile abbiamo lanciato un formato di festa nazionale della bicicletta, ideato da Paolo Pinzuti di BI come opportunità per far promuovere tanto i vantaggi quanto la bellezza del muoversi della bici. Il BikeItalia Day più che una festa da replicare come un franchising era un format da adattare al proprio territorio, lanciato tramite un campagna online che metteva il formato a disposizione di chiunque (quasi, restavano fuori solo partiti politici o le aziende di armi e suv) fosse interessato a organizzarlo nella propria città con il nostro supporto organizzativo e promozionale.
Riguardando al mese passato tra l’annuncio e lo svolgimento (un intervallo minimo, a dir poco) ora posso apprezzare e capire meglio alcune cose successe tra me e le decine di persone che hanno dedicato il proprio tempo a realizzare gli oltre quaranta eventi.

UN FORMATO SEMPLICE E INCREMENTABILE
Data e orario, messaggio e gratuità dell’iniziativa erano tra i punti fissi che lasciavamo a chi si candidava per organizzare un evento, lasciando però aperta la possibilità di adattare la pedalata a specifiche tematiche e risorse locali quali parchi, ciclovie, memoria storica e dibattito locale. Questo ha permesso di accogliere soggetti diversi, dall’associazione all’amministrazione comunale, dal tour operator locale al comitato di residenti o genitori. Il vincolo era sulle finalità e sul formato (una festa non una gara sportiva né una critical mass) non sull’identità dei soggetti. Questa scelta ha permesso di garantire un’efficace diffusione locale, coinvolgendo attivisti, ricercatrici, gruppi sportivi e insegnanti, tutto andava bene pur di parlare dei vantaggi della bici in termini di salute, territorio, mobilità e socialità.
Questo ha permesso di inventarsi giri che hanno incluso borghi, monumenti, boschi e luoghi significativi intorno a cui riscoprirsi comunità, uniti dal bisogno di luoghi di socialità e di bellezza ma anche da comuni risorse di cui prendersi cura.
Partivamo con una chiara idea di come supportarli e quali strumenti fornirgli ma siamo stati agili nel capire quali strumenti aggiungere in base ai feedback che ricevevamo sulla definizione del percorso, sul rapporto con le istituzioni e gli stakeholder.

A SUPPORTO, METTENDOCI LA FACCIA E IL TEMPO
Il mio ruolo era quello di seguire persone e organizzazioni che in ogni angolo del paese, da Palermo a Lignano, da Genova a Siderno, hanno organizzato materialmente gli eventi, trovato i partner, ottenuto le autorizzazioni, etc.
Il contatto iniziale era uno a molti: chi si registrava sul sito di BI per realizzare l’evento riceveva da me e dai miei colleghi un messaggio email con il welcome kit sugli aspetti organizzativi e promozionali. Da lì iniziavo a supportarli affrontando domande, imprevisti e dubbi tramite telefonate, messaggi, chat, etc. Lo scenario era quello in cui si usciva dal secondo lockdown e c’era una grande variabilità e incertezza su cosa si potesse o meno fare, quando e perché.
Non è stato facile mantenere l’entusiasmo e l’energia degli organizzatori tra burocrazie, esigenze individuali e organizzative: è stato necessario capire tempi e linguaggi più adatti, seguirli nei loro canali, senza perdere di vista lo storico dei contatti per condividerlo con lo staff di BI che seguiva la parte web e social.

VALORIZZARE LE COMMUNITY E METTERLE IN CONTATTO
Ci siamo concentrati su un lavoro di affiancamento delle comunità, sul supporto motivazionale e sulla costruzione di reti, lasciando che ciascuno sviluppasse l’evento come meglio credeva e poteva: si è andati dal ritrovo informale tra conoscenti e amici di amici, all’evento del comune per rilanciare il bike sharing o una nuova ciclovia. E in seguito abbiamo potuto contare sull’intelligenza collettiva per sviluppare strumenti utili a finalizzare al meglio gli eventi. Se avessimo al contrario fornito un pacchetto completo non avremmo raggiunto soggetti motivati ma poco propensi a gestire burocrazia e adempimenti, in questo modo invece i gruppi hanno visto crescere passo dopo passo energia e relazioni locali, e in questo modo hanno costruito il proprio evento in maniera efficace, arrivando a fine giornata con la voglia di organizzarne un altro nel 2022 e di usare le reti attivate quest’anno.
Durante il mese in cui è stata aperta la call per organizzare l’evento abbiamo pubblicato articoli per socializzare le principali questioni sull’organizzazione e quando ormai la maggior parte dei gruppi locali era a buon punto abbiamo fatto una call di allineamento e condivisione rispetto alle domande principali, che si è rivelata efficace sia per risolvere questioni pratiche che per conoscere motivazioni e difficoltà di ogni gruppo; ma non solo, sono emerse soluzioni e strumenti (banner, modulistica integrativa, slogan, consigli tecnici, etc.) che in seguito alla call abbiamo messo a disposizione di tutti.
Il successo sta in questi elementi, nell’aver costruito insieme agli organizzatori non un evento nazionale ma decine di eventi locali, accolti e potenziati dal lavoro di rete.

RESTITUIRE E RINGRAZIARE
Non abbiamo chiesto i numeri: in alcune città si sono trovate poche decine di persone e in altre si è arrivati vicino a mille, quello che resta è il messaggio, la qualità dell’esperienza e delle alleanze nate attraverso i territori, cosa che abbiamo raccontato tramite i social e un articolo di resoconto e di rilancio.

E quindi anche io dico grazie: a Paolo Pinzuti, Gabriele Sangalli, Pinar Pinzuti, Emilio Corradini, Manuel Massimo e a tutto il team di Bikeitalia.it per la compagnia e la fiducia in questa bellissima avventura.

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